venerdì 26 luglio 2013

dagli stracci nasce cosa

Vestitaccio
da un'idea di Maria Piovano




martedì 16 luglio 2013

una mamma perfetta


LUG
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cuscinicaterina

Quando il figlioletto è il miglior consulente

Mentre Caterina studia, abbozza, progetta sul tavolo del soggiorno di casa, sua figlia Ada a soli sei mesi ha imparato che al mattino la mamma sta con lei e lavora, con pausa allattamento: «E’ di fianco a me se disegno al computer, la sistemo sul tavolo se taglio i tessuti, le do qualche pezzo di stoffa colorata in mano, sta all’altezza del mio sguardo. Non sempre le giornate filano lisce, ma abbiamo il nostro equilibrio». Collaudato grazie alla prima maternità, con l’arrivo di Riccardo, che oggi ha tre anni e mezzo ed è diventato il fondamentale consigliere della mamma designer.
Quella di Caterina Frongia è la storia di una mamma di Bologna, nata a Oristano, per la quale la maternità è un faro, anche professionale. Laureata in Lettere all’Alma Mater, lavorava come impiegata in uno studio medico, finché una sera di qualche anno fa ha scoperto il suo talento. Ha realizzato alcune t-shirt con un pesciolino stilizzato, per una festa tra amici. Sono piaciute così tanto che dopo pochi giorni si è ritrovata a farne una cinquantina. Non le è mancato il coraggio; ha lasciato il lavoro precedente e si è buttata nell’impresa creativa, fondando il marchio T-fish (declinazione in chiave pesce di t-shirt). Ha venduto centinaia di magliette ad alcuni negozi del centro storico; poi la svolta: «A gennaio 2009 capisco di voler focalizzare l’attenzione sull’infanzia e realizzare prodotti per i bambini. Ero incinta e non lo sapevo ancora». Con la nascita del primo figlio, le sue creazioni trovano l’anima. Prima, ciò che le interessava era soltanto l’estetica, dopo -osservando crescere suo figlio- ha scoperto nella quotidianità materna il valore della funzionalità: «Sento l’esigenza di dare un senso a quello che faccio, perché da grandi i miei figli possano esserne contenti», confida. Così, ha sposato un nuovo filone creativo, quello ludico-educativo. Realizza complementi d’arredo per le camerette, come i cuscini con i quali giocare imparando l’inglese, le lettere e i numeri.
E sono sempre i bambini l’ispirazione: Fussy topo, un amico immaginario che stava nella pancia di suo figlio mentre lei era incinta, è diventato un giocattolo: «Quando creo qualcosa, la mostro sempre a Riccardo. Se non gli piace o non la capisce, la cambio». La nuova sfida sono i tappeti per giocare, realizzati con lana naturale e prodotti a mano in Sardegna, usando i telai antichi ereditati dalla madre. Di nuovo lo slancio è arrivato da un bambino, questa volta non il suo: «E’ un tappeto con bolle nere in rilievo. Per i bimbi che vedono è solo un gioco tattile.  Chi non vede con gli occhi, invece, scopre un messaggio in braille “Leggere in fondo all’anima”».Una creazione che sarà esposta alla mostra di artigianato tessile di Samugheo in Sardegna.
Poi, la sera il tavolo del soggiorno si sgombra di fogli, stoffe e colori per lasciare posto a piatti, posate, bicchieri e alla famiglia al completo.