Vestitaccio
da un'idea di Maria Piovano

Quella di Caterina Frongia è la storia di una mamma di Bologna, nata a Oristano, per la quale la maternità è un faro, anche professionale. Laureata in Lettere all’Alma Mater, lavorava come impiegata in uno studio medico, finché una sera di qualche anno fa ha scoperto il suo talento. Ha realizzato alcune t-shirt con un pesciolino stilizzato, per una festa tra amici. Sono piaciute così tanto che dopo pochi giorni si è ritrovata a farne una cinquantina. Non le è mancato il coraggio; ha lasciato il lavoro precedente e si è buttata nell’impresa creativa, fondando il marchio T-fish (declinazione in chiave pesce di t-shirt). Ha venduto centinaia di magliette ad alcuni negozi del centro storico; poi la svolta: «A gennaio 2009 capisco di voler focalizzare l’attenzione sull’infanzia e realizzare prodotti per i bambini. Ero incinta e non lo sapevo ancora». Con la nascita del primo figlio, le sue creazioni trovano l’anima. Prima, ciò che le interessava era soltanto l’estetica, dopo -osservando crescere suo figlio- ha scoperto nella quotidianità materna il valore della funzionalità: «Sento l’esigenza di dare un senso a quello che faccio, perché da grandi i miei figli possano esserne contenti», confida. Così, ha sposato un nuovo filone creativo, quello ludico-educativo. Realizza complementi d’arredo per le camerette, come i cuscini con i quali giocare imparando l’inglese, le lettere e i numeri.
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