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Quando il figlioletto è il miglior consulente
Mentre Caterina studia, abbozza, progetta sul tavolo del soggiorno di casa, sua figlia Ada a soli sei mesi ha imparato che al mattino la mamma sta con lei e lavora, con pausa allattamento: «E’ di fianco a me se disegno al computer, la sistemo sul tavolo se taglio i tessuti, le do qualche pezzo di stoffa colorata in mano, sta all’altezza del mio sguardo. Non sempre le giornate filano lisce, ma abbiamo il nostro equilibrio». Collaudato grazie alla prima maternità, con l’arrivo di Riccardo, che oggi ha tre anni e mezzo ed è diventato il fondamentale consigliere della mamma designer.

E sono sempre i bambini l’ispirazione: Fussy topo, un amico immaginario che stava nella pancia di suo figlio mentre lei era incinta, è diventato un giocattolo: «Quando creo qualcosa, la mostro sempre a Riccardo. Se non gli piace o non la capisce, la cambio». La nuova sfida sono i tappeti per giocare, realizzati con lana naturale e prodotti a mano in Sardegna, usando i telai antichi ereditati dalla madre. Di nuovo lo slancio è arrivato da un bambino, questa volta non il suo: «E’ un tappeto con bolle nere in rilievo. Per i bimbi che vedono è solo un gioco tattile. Chi non vede con gli occhi, invece, scopre un messaggio in braille “Leggere in fondo all’anima”».Una creazione che sarà esposta alla mostra di artigianato tessile di Samugheo in Sardegna.
Poi, la sera il tavolo del soggiorno si sgombra di fogli, stoffe e colori per lasciare posto a piatti, posate, bicchieri e alla famiglia al completo.
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